Terapia medica

Terapia medica

  • Terapia orale progestinica in regime continuativo
  • Terapia orale estroprogestinica in regime continuativo o ciclico (pausa mensile)
  • Dispositivo intrauterino medicato (LNG-IUS, spirale con rilascio graduale di progesterone)
  • Analoghi del GnRH (induzione di menopausa farmacologica temporanea)

L’obiettivo della terapia medica è il controllo della sintomatologia algica e della progressione delle lesioni, nonché la riduzione del rischio di recidiva di malattia dopo chirurgia. Tali obiettivi si raggiungono con maggior probabilità con l’induzione farmacologica dell’amenorrea (assenza di mestruazioni) mediante assunzione di terapia in regime continuativo: è da sottolineare come l’amenorrea non sia una menopausa in quanto l’ormone assunto (progestinico o estroprogestinico) consente di soddisfare il fabbisogno metabolico.
É da sottolineare in ogni caso che ad oggi non esistono terapie “curative” nel senso che l’efficacia del farmaco assunto si mantiene tale durante la fase di assunzione e, in alcuni casi, per pochi mesi dopo la sospensione. Nella maggior parte dei casi, a terapia ultimata, la patologia può riprendere il suo corso (sia in termini di sintomatologia che di possibile incremento delle lesioni).

Pertanto trattasi di terapie da effettuare generalmente sul lungo periodo (mesi/anni), da interrompere pertanto - a meno di controindicazioni - solo in caso di ricerca di una gravidanza o una volti giunti alla fase menopausale.
La terapia più indicata in termini di rapporto efficacia/effetti collaterali è rappresentata dai progestinici in regime continuativo (dienogest o noretisterone acetato). Spesso, ma non sempre, con tale terapia si può assistere anche ad una riduzione dei diametri delle lesioni, generalmente quelle ovariche ed uterine (adenomiosi) mentre l’effetto è nettamente inferiore sulle lesioni profonde ed infiltranti.

Tra gli effetti collaterali più comuni nausea/cefalea, spotting (sanguinamento vaginale), tensione mammaria soprattutto nelle prime settimane di impiego, lieve gonfiore ed aumento del senso di fame.
Una soluzione alternativa per la terapia di lungo periodo è rappresentata dagli estroprogestinici, più efficaci in somministrazione continuativa che ciclica, con effetti collaterali simili a quelli elencati per i progestinici ma generalmente meno marcati a fronte però di una efficacia a volte inferiore. L’impiego della spirale è generalmente più indicato in pazienti con adenomiosi che non abbiano desiderio di gravidanza.
Sebbene i rischi siano minimi, vanno considerati comunque per i farmaci di cui sopra il possibile impatto mammario e l’incremento dell’attività coagulativa (maggior rischio tromboembolico), pertanto l’opportunità della terapia ormonale viene valutata dal medico anche sulla scorta di valutazioni anamnestiche, ematologiche e senologiche volte ad escludere specifiche controindicazioni. Gli analoghi del GnRH sono estremamente efficaci sul controllo di malattia ma gravati da effetti collaterali molto significativi (si tratta di una vera e propria menopausa – assenza di ormoni in circolo) per cui non sono utilizzabili sul lungo periodo.